Pariastato
I Silenzi
CERTE
VOLTE LA GENTE
MENTE SOLTANTO TACENDO
Stephen
King
Nell'ingenuo tentativo di rompere il muro di reticente indifferenza che circonda la vicenda, si è tentato di interpellare direttamente chi avrebbe il dovere di gestirla. Oltre che una copiosa corrispondenza con le Organizzazioni sindacali e con singoli parlamentari (una ventina, tra i quali solo tre hanno dato almeno cenno di formale riscontro) ci si è rivolti a:.
- 06.10.99 Ministero del Lavoro - Direzione Generale Previdenza per chiedere se e quali iniziative esistano in merito
-15.01.00 On. Salvi - Ministro del Lavoro con preghiera di intervento sul Ministero silente
- 24.03.00 On. Salvi sollecito a precedente
- 10.03.00 On. Amato quale Ministro del Tesoro e autore della Legge 124/93 che ha riaperto i Fondi agli assunti dopo la Legge 70/75
-17.04.00 INPS - per lamentare mancate spiegazioni sull'introduzione del "contributo di solidarietà" e sollevando obiezioni, qualora fosse quello ex art. 64 L. 144/99
- 18.05.00 On. Amato come Presidente del Consiglio anche per lamentare l'addebito del "contributo di solidarietà"
- 22.05.00 INPS D. G. per dolersi della mancata risposta da Varese
- 01.09.00 Dr. Massimo Paci – Presidente INPS - Denuncia discriminazione e mancata risposta alle richieste all'INPS del 17.04 e 22.05
- 12.01.01 Presidenza della Repubblica - sotto forma di petizione, caduta, dopo un paio cenni di ricevuta, anch'essa nell'assoluto silenzio
nessuna delle istanze ha avuto risposta!
Così,
nonostante le tanto strombazzate leggi sulla "trasparenza", sia
l'INPS, sia il Ministero del Lavoro, sia i Ministri del Lavoro e del Tesoro, ed
ancora 2 diversi Presidenti del
Consiglio nonché la Presidenza
della Repubblica, di volta in volta interessati al problema
nell'ingenua speranza di ottenere un minimo di attenzione, non risulta
abbiano osservato ciò che dovrebbe essere, prima ancora che una regola di
democrazia, una semplice questione
di correttezza.
- Silenzi significativi che confermano una pluriennale tradizione
di abusi nei confronti dei
pensionati ex dipendenti degli Enti disciolti,, il cui capolavoro è
stato perpetrato nell'agosto 1988 (le "cose" opinabili all'INPS
avvengono in agosto o intorno a Natale) quando, con il pretesto di una precedente
(di cinque anni!) errata interpretazione dell'art. 21 della L. 730/83, si è
voluto dar corso quasi clandestinamente (senza supporto di delibere, né
preavviso, né chiare motivazioni, proprio come ora!) al recupero di rilevanti
presunti indebiti che probabilmente tanto indebiti non erano se, come sembra,
non furono oggetto di recupero anche nei confronti dei pensionati degli
Enti non disciolti. Ma questa è un'altra vicenda. Come quelle relative alla
volutamente errata interpretazione dell'art.19 della L. 843/78
(già da allora!) o alla ancor più palese mancata applicazione degli artt. 13 e
52 L. 88/89, per non citare che le più evidenti.
- Vicende
che puntualmente testimoniano la lunga storia di disimpegni, di ostracismi, di
deliberate omissioni con le quali si è voluto ignorare ogni provvedimento che
avrebbe potuto risolvere l'incontestato
problema, mentre pervicacemente, anche di fronte all'evidenza, col silenzio si sono
voluti difendere interpretazioni persecutorie, del tutto ingiustificate sia
sotto il profilo legislativo (L.70/75) sia sotto quello costituzionale.